giovedì 20 novembre 2008

Di chat feline, limiti della telepatia, problemi di pelle (e di mente) e gattine pasionarie

Nella chat room sono spesso preso di mira dagli amici gatti per via della mia posizione particolare di compagno di un uomo importante dalla mente semplice. In effetti non è una situazione che accada frequentemente. Soprattutto i gatti stranieri (nel senso di quelli che vivono al di fuori dell'Italia) rimarcano continuamente che dalle loro parti una tal cosa mai potrebbe succedere. Secondo loro gli esseri umani importanti di quei luoghi sarebbero tutte menti complesse impossibili da controllare. Fanno facili ironie sull'Italia ma noi da qui rispondiamo sornioni che il tempo a queste latitudini è più piacevole e in ogni caso il cibo è migliore.

Gli amici della chat room mi prendono di mira per il mio ostinato rifiuto di immischiarmi nell'attività politica del mio compagno, che alcuni di loro chiamano spregiativamente l'ometto. La mia presenza nella chat room attira i gatti politici come il formaggio i topi. Da quando si è saputo con chi convivo e la misura in cui lo controllo telepaticamente, è esploso il dibattito politico. Gatti di destra, gatti di sinistra, gatti di centro, gatti extra-parlamentari: è tutta una processione di felini ideologizzati che mi chiede di far fare questo e quell'altro al mio compagno. Qui c'è una legge da cancellare, là ce n'è un'altra da promulgare, e le tasse vanno ridotte, no invece vanno alzate, le auto rottamate, i cani rinchiusi, i gatti randagi assistiti, i topi moltiplicati. Il tutto viziato da mostruosi conflitti d'interesse: generalmente il gatto cerca di favorire il suo compagno umano. Questo succede soprattutto con i gatti che convivono con umani politici: non hanno dignità nelle loro richieste.

Ma io non cedo. Innanzittutto non credo sia giusto condizionare occultamente la vita democratica di un paese sovrano. Interverrei soltanto se pensassi che la democrazia fosse davvero in pericolo, cosa che per il momento non mi sembra vera. In secondo luogo - la verità non deve mai imbarazzare - il mio compagno è un brav'uomo, accarezza bene e non risparmia sul cibo, ma in politica ha già fatto più di una boiata. Io non vorrei che qualcuno fra gli amici gatti potesse incominciare ad avere dubbi su cosa è farina del suo sacco e cosa del mio, come per esempio è successo quando qualcuno ha attribuito questo a una mia stravaganza, complimentandosi pure per il colpo di genio. Ora, a parte che il controllo telepatico ha un raggio più corto della WLAN e mentre lui stava a Mosca io ero ad Arcore, c'è qualcuno che pensa che un gatto spellicciato come me possa fare battute sulla pelle altrui? Ma appunto per non alimentare dubbi è meglio tenere le zampe alla larga dalle faccende politiche e non rischiare la reputazione.

E poi ci sono delle cose che neanche il più cerebrale dei gatti può far fare alla mente umana più semplice. Ci sono convinzioni che affondano le radici in un subconscio di fobie e desideri di origine infantile che sono irriducibili. Ne ho parlato proprio l'ultima volta a proposito dei giudici. Ma sono cose che tanti non vogliono capire. Come una gattina della chat, Frida, niente male, che è pasionaria di sinistra e conscia del suo fascino, e che mi ha già chiesto ripetutamente di mandare in crisi il governo in cambio di incontri più che amichevoli. Ma io ho sani principi morali, non mi sono mai venduto per una gatta e men che meno lo farei per una gatta virtuale. Vedere cammella cadere governo, per parafrasare il mio compagno.

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