mercoledì 19 novembre 2008

Di felini, umani, potenti e servi spellicciati

Salve, sono il felino ritratto a fianco. Qualche imbecille d'essere umano si è dilettato a fare esperimenti con il DNA dei miei avi e ora io mi ritrovo senza pelliccia. Per qualche ragione a me oscura (non ho studiato egittologia) la nuova freddolosa razza di cui faccio parte è stata denominata "sfinge". Sarei dunque un gatto sfinge. Bah. Nome idiota che declino volentieri. Anche il nome con cui mi chiama il mio amico umano non è un granché. Se mai dovessimo conoscerci meglio ve lo potrei rivelare. Intanto, per riappropriarmi della dignità di cui mi hanno denudato, qui mi firmo semplicemente felino.

Non sono ovviamente io a scrivere - avete mai visto un gatto scrivere al computer? No, appunto, e nemmeno noi gatti spellicciati abbiamo questa facoltà. Per cui mi devo servire del mio amico umano, che ha una mente semplice ed è facile da controllare. Mi connetto a lui per via telepatica di notte, dopo che si è addormentato, e gli faccio fare quello che voglio. All'inizio mi limitavo a fargli aprire una scatoletta di carne per un'improvvisata cenetta notturna, poi la curiosità mi ha spinto a provare nuovi condizionamenti. Gli ho fatto ballare il tip-tap, suonare una balalaika immaginaria cantando una canzone siberiana strappalacrime, mangiare la mia pappa mentre io cenavo col suo caviale, e chattare via internet con gli altri gatti che hanno altri amici umani dalla mente semplice.

Uno di questi miei amici felini ha un blog e mi ha dato l'idea di aprirne uno mio. Questa è la prima prova e mi pare che stia venendo bene. Devo un po' combattere con l'istinto del mio amico umano a commettere errori di ortografia ma con un po' di attenzione alla fine verrà fuori un testo pulito.

Il mio amico umano è una persona che, per quanto abbia una mente semplice, ha avuto un grande successo nella vita. È una persona importante in questo posto che chiamano Italia. Anche se non credo sia la persona più importante, c'è molta gente che lo crede. Ma forse io sono influenzato dal fatto di conoscere bene la semplicità della sua mente. Che sia una persona importante lo si vede da quanto ossequiosi nei suoi confronti siano gli altri umani che lo visitano. L'altro giorno è venuto a trovarlo un umano alto e spellicciato in testa che lavora per lui. Gli ha fatto un profondo inchino come nei film di cappa e spada si fa al re. Il mio amico, che con me è sempre gentile e affettuoso, senza nemmeno guardarlo in faccia gli ha urlato che era molto insoddisfatto per come stanno andando le cose, che i giudici vogliono metterlo in carcere per impedirgli di governare e che ci vuole subito una legge per cui quello che oggi è reato smetta di esserlo domani, e soprattutto smettano di esserlo le cose che fa lui (corruzione, falso in bilancio). Al che l'umano alto e spellicciato ha fatto una faccia un po' tribolata ma si è subito inchinato di nuovo due volte e se ne è andato. Oggi ho visto la foto dello spellicciato sul giornale e sembra che si sia dato da fare, anche se a metà. La corruzione e il falso in bilancio rimangono reati, però non si va più in carcere. Così il mio amico umano può continuare il suo lavoro senza che i giudici glielo impediscano. Che cosa ci stanno a fare poi questi giudici io ancora non l'ho capito. Perché non si limitano semplicemente a giudicare se stessi anziché gli altri? Leggere la mente del mio amico purtroppo in questo caso non aiuta. Ogni volta che gli lascio riecheggiare dentro la parola giudice ne escono fuori solo parolacce.

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