sabato 22 novembre 2008

Di aringhe fresche, infiltrati sonnacchiosi, crocerossine e gatti scomparsi

Ieri il mio convivente è tornato a casa proprio su di giri, e per tutta la sera è stata festicciola a base di aringhe fresche e caviale iraniano. Era divertitissimo perché non solo ne ha combinata un'altra alla sinistra, ma questa volta riesce pure a passare per un vero uomo delle istituzioni, superiore alle degradanti beghe di palazzo e alle chiassose lotte per una poltrona in più. Il motivo della sua allegria è la vicenda in corso sulla commissione vigilanza RAI, alla cui presidenza è stato eletto, apparentemente per caso, un tal Villari del PD, che in realtà è uno sleeper, un agent dormant, un infiltrato in letargo che il mio compagno ha ereditato da Mastella, assiduo frequentatore di questa casa da quando non frequenta più i salotti televisivi, odiagatti permalosissimo, una delle poche persone al mondo che io riesca a guardare in cagnesco. Mentre mi accarezzava sul divano, il mio caro amico esultava: “uno, dieci, mille Villari!”. Una rapida perlustrazione telepatica della sua mente semplice mi confermava in effetti che gli sleepers nel partito di Veltroni ammonterebbero a quasi metà dei parlamentari del PD, anche se non posso escludere che l'ottimismo patologico del mio amico non ne abbia deformato le reti neuronali al punto che ricavare un quadro fedele della realtà sia in questo caso impossibile.

Se fosse un gatto, il Villari sarebbe uno di quei sornioni castrati capaci d'infilzare con le unghie e fare le fusa contemporaneamente, un mangiacroccantini civilizzato che usa il suo istinto solo per accontentare l'umano più potente che c'è intorno; capace persino di pensare all'uomo in termini di "padrone". Roba da cani.

Frida, da anima idealista qual è, s'interroga nella cat chat room sullo stato di salute mentale di questo personaggio, che si è fatto sbattere fuori dal PD dopo una settimana di tergiversamenti veltroniani e ora ha ricevuto l'invito a dimettersi, nell'ordine, da: Fini (presidente della Camera), Schifani (presidente del Senato), Casini (presidente dell'associazione ex-presidenti della Camera). Siccome dietro ogni anima pura di sinistra c'è sempre una crocerossina, Frida si dispera ora a cercare di contattare il gatto di Villari - sempre ne abbia uno, cosa che non credo - per verificare la condizione psichica dell'uomo, che si trova impegnato come Don Chisciotte a combattere contro i mulini a vento, abbandonato da tutti e amico di nessuno. Frida, amore di naiveté, blauäugige Liebe, ti posso rassicurare: è tutto sotto controllo. Villari doveva solo tirare avanti qualche giorno in più per far fare a Veltroni la figura del pirla. Adesso può dimettersi e ti posso assicurare che il mio compagno è generoso d'animo verso chi gli usa cortesie.

Chi piacerebbe invece rintracciare a me è Cesare, il gatto di Veltroni, che da tempo è sparito dalla cat chat e non risponde più nemmeno alle email. Basta solo che non ricompaia un giorno con la bella scusa che anche internet è controllato dal potere come tv e giornali.

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