domenica 7 giugno 2009

Di pettegolezzi lusinghieri, ospitalità veneree, cechi eccitati e ministri Bond

Il mio coinquilino gongola di felicità: non si è mai parlato tanto di lui nel mondo. Inoltre, da ominide medio di sesso maschile e razza mediterranea qual è, si compiace che si alluda alla sua iperattività sessuale nella villa dei piaceri. Inizialmente aveva provato a negare tutto e a rifare la verginità alla tenuta commissionando un reportage naturalistico in cui posavo in tutta la mia glabra nudità. Era già pronto il titolo del servizio fotografico per i rotocalchi di famiglia: "Ecco l'unico nudo integrale di Villa Certosa". In seguito però, El Pais ha mandato il piano all'aria pubblicando dei culi al vento.

Ma questo, come dicevo, anziché deprimere ha ringalluzzito il mio balio, che si è visto dipingere dalla stampa internazionale come un maratoneta del sesso e un anfitrione d'altri tempi, quando i sovrani usavano provvedere alla goduria dei loro regali ospiti con sapienti cortigiane, con buona pace di chi non ha sangue blu per capire queste raffinate garbatezze.

A dire il vero ci sono stati due piccoli episodi che me lo hanno un po' infastidito. Innanzitutto non ha garbato l'esibizione erettile di Topolanek, che già lo aveva ossessionato a Villa Certosa con la sua competitività, culminata con la sfida a chi pisciava più lontano. In secondo luogo non gli è andata giù la maligna insinuazione del Sunday Times sulla sua presunta impotenza: "Gli scagnozzi di Murdoch adesso esagerano", si è sfogato. "Porco passi pure, ma impotente proprio no". E ha chiamato il Ius-Feratu, il funereo avvocato del diavolo, per ordinargli di aggiungere anche il giornale inglese alla lista dei quotidiani da querelare.

Intanto è tornato alla ribalta della cronaca il ministro Bond, di cui avevo già raccontato in passato il sogno di diventare il nuovo 007. È bastato che papi scherzasse su un complotto internazionale tramato ai suoi danni da un'organizzazione sovversiva guidata dalla sinistra italiana perché costui prendesse la balla al balzo e si incaricasse di rovesciare questa nuova Spectre, che avrebbe centrale a Fucecchio e ramificazioni nelle maggiori capitali d'Europa. Per stroncare la cospirazione ha fatto in modo che gli agenti nemici, abilissimi a camuffarsi da innocui studenti Erasmus, venissero impossibilitati a nuocere all'ordine costituito e ha dato ordine che fossero estromessi dalle liste elettorali per le Europee in Olanda, Francia e Finlandia.

Precauzione inutile, il coinquilino vincerà anche stavolta. Il paese gattone lo ama, e quando va a letto sogna di essere a Villa Certosa. Ma senza Topolanek.

1 commento:

  1. Caro Felino,
    ci sono tanti gatti sornioni, spelacchiáti, cosí magri da riuscire ad essere scambiati per furetti selvatici e cosí sfigáti da avere tutt'al piú la possibilitá di controllare la mente di qualche barbóne, senza peraltro capirci assolutamente nulla, tale è la loro complicazione cerebrale rispetto alle menti semplici con le quali tu hai la fortuna di avere a che fare.
    Ce ne sono altri un po' piú fortunati, la cui fortuna principale è quella di essere comuni. Altri ancora sono cosí fortunati da non avere bisogno di controllare alcuna mente semplice, tanto piena è la loro pancia e tanto vuota la testa di coloro i quali dovrebbero essere da loro controllati.
    Ma tutta questa enorme comunitá felina ha qualcosa in comune... e cioè assiste attonita, infastidita e, purtroppo, credo oramai rassegnata alla quotidiana Telenovela urbi et orbi che mai non rèsta e ci propone sempre piú emozionanti tormentóni, e che lascia, oltre ad un impalpabile e rivoltante amaro in bocca con un sapore piú insopportabile del fiele, la deprimente tristezza di vedere problemi nazionali ben piú gravi, spesso atavici, rimanere non solo irrisolti, ma del tutto ignorati per far spazio alle meschine tráme della serie infinita piú seguita al mondo...

    Berlústiful
    "http://www.elpais.com/articulo/internacional/Anatomia/di/Berluscolandia/elpepuint/20090607elpepuint_3/Tes"

    Qualche antico felino, che controllava una sublime mente nota, molto piú nota della mia, ma del quale, ahimè, non ricordo proprio il nome, tempo fa, disse: "non ti curár di lór, ma gruarda e passa!"

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